Legalizziamo! Radicali, OK della Camera alle firme sulla legge popolare

La Camera dei Deputati italiana ha dato il via libera alle firme sulla legge popolare per la legalizzazione della cannabis nel nostro Paese.

il successo degli oltre 60mila cittadini che hanno sottoscritto la proposta di legge

“La Presidente della Camera Laura Boldrini ha comunicato oggi all’Associazione Luca Coscioni e Radicali Italiani che il controllo dei certificati elettorali consegnati l’11 novembre scorso a sostegno di una proposta di legge d’iniziativa popolare per la regolamentazione legale della produzione, consumo e commercio della cannabis e suoi derivati si è conclusa con successo e che il testo verrà adesso assegnato alle commissioni competenti.”

E’ quanto riferisce un comunicato dei radicali italiani sul sito legalizziamo.it.

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Crediti immagine: Legalizziamo.it

“I dati che abbiamo presentato con il libro bianco sulla legge Fini-Giovanardi pubblicato con le associazioni del Cartello di Genova – ha concluso Marco Perduca, coordinatore di Legalizziamo.it – confermano che le droghe in Italia sono fuori controllo e che non aver dato seguito alla sentenza della Consulta del 2014 che ha smontato la legge sulla droga sta facendo di nuovo riempire le carceri. Parlamento e Governo collaborino per una regolamentazione legale a partire da una depenalizzazione complessiva di coltivazione, uso e possesso personale”

La legge sulla legalizzazione della cannabis sará in commissione alla Camera da martedì 18.

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La legge popolare Legalizziamo! è promossa dall’Associazione Luca Coscioni e Radicali Italiani con il sostegno di A Buon Diritto, Coalizione Italiana per le Libertà Civili e Democratiche, Forum Droghe, Antigone, La PianTiamo, Società della Ragione,  Federazione dei Giovani Socialisti, vari gruppi di Giovani Democratici e circoli ARCI in ordine sparso, il Coordinamento Nazionale dei grow-shop, Canapa Info Point, ASCIA, Possibile a livello nazionale e decine di consiglieri comunali di Sinistra Italiana e anche del Movimento 5 Stelle, del Partito Democratico nonché di liste civiche e indipendenti.

Ecco cosa prevede la proposta di legge Legalizziamo! per la regolamentazione della produzione, del consumo e del commercio della cannabis e suoi derivati.

1. Auto-coltivazione libera fino a 5 piante, con comunicazione da 6 a 10.

2. Possibilità di associazione in cannabis social club non a fini di lucro (fino a un massimo di 100 componenti che possono coltivare cinque piante femmine a testa).

3. Coltivazione e fini commerciali previa comunicazione dell’inizio della coltivazione, nome e varietà di cannabis utilizzate e quantità di seme per ettaro.

4. Sulle confezioni dei prodotti sarà specificato il livello di THC, la provenienza geografica e l’avvertimento che “un consumo non consapevole può danneggiare la salute”.

5. I rivenditori non potranno essere nelle immediate vicinanze delle scuole né sarà possibile pubblicizzare i prodotti.

6. Promozione ulteriore dell’accesso ai cannabinoidi medici ampliandolo chiaramente ai malati affetti da sintomatologie che
rispondano favorevolmente ai preparati.

7. Controllo della produzione è affidato alla direzione generale sulle frodi agro-alimentari del Ministero delle politiche agricole e dal Comando carabinieri per la tutela della salute presso il Ministro della salute.

8. Relazione annuale al Parlamento.

9. Tassazione mutuata dal “Testo unico delle disposizioni legislative concernenti le imposte sulla produzione e sui consumi e relative sanzioni penali e amministrative” del 1995.

10. Sanzioni amministrative fino a un massimo di 5000 euro per chi viola la nuova normativa.

11. Nuovi introiti destinati a: 10% per campagne informative, 15% per attività di previdenza sociale, 15% per  attività di assistenza sociale, 20% per la riduzione delle imposte sul lavoro e impresa e per il finanziamento di incentivi all’occupazione, 30% per investimenti produttivi, il rimanente 10% per la  riduzione del debito pubblico.

12. Vengono infine abolite tutte le sanzioni penali anche per l’uso personale di tutte le altre sostanze proibite e si introduce una norma volta alla scarcerazione di coloro che hanno subito una condanna relativa a condotte legalizzate con la proposta di legge.

 

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