Il sistema endocannabinoide prende il suo nome dalla pianta di cannabis poiché alcuni fitocannabinoidi in essa presenti, tra cui il THC, mimano gli effetti degli endocannabinoidi legandosi ai medesimi recettori.
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Il sistema endocannabinoide è un complesso sistema endogeno di comunicazione tra cellule. Esso è composto da recettori cannabinoidi, i loro ligandi endogeni (gli endocannabinoidi) e le proteine coinvolte nel metabolismo e nel trasporto degli endocannabinoidi. Questo sistema è di grande importanza per il normale funzionamento dell’organismo.
Prende il suo nome dalla pianta di cannabis poiché alcuni fitocannabinoidi in essa presenti, tra cui il THC, mimano gli effetti degli endocannabinoidi legandosi ai medesimi recettori.
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I recettori cannabinoidi
Il corpo umano possiede specifici siti di legame per i cannabinoidi, distribuiti sulla superficie di molti tipi di cellule. Il nostro organismo produce i loro ligandi endogeni, chiamati endocannabinoidi, i quali si legano proprio ai recettori cannabinoidi (CB), attivandoli. I recettori cannabinoidi hanno differenti meccanismi di distribuzione nei tessuti e di segnalazione. I CB1 sono tra i più abbondanti e ampiamente distribuiti nell’encefalo. Si trovano principalmente sulle cellule nervose (neuroni) del Sistema Nervoso Centrale (oltre che nell’encefalo quindi, anche nel midollo spinale). A livello dell’encefalo, la distribuzione dei CB1 (Figura 3) è particolarmente marcata nelle regioni responsabili della coordinazione motoria e del movimento, dell’attenzione e delle funzioni cognitive complesse come il giudizio, dell’apprendimento, della memoria e delle emozioni (Biegon & Kerman 2001, Glass et al. 1997, Herkenham et al. 1990, Maileux et al. 1992, Pettit et al. 1998). I recettori CB1 sono presenti in minor quantità anche in alcuni organi e tessuti periferici tra cui ghiandole endocrine, ghiandole salivari, leucociti, milza, cuore e parte dell’apparato riproduttivo, urinario e gastrointestinale.[/box]
In termini generali il sistema endocannabinoide è coinvolto in molteplici processi fisiologici, tra i quali il controllo motorio, la memoria e l’apprendimento, la percezione del dolore, la regolazione dell’equilibrio energetico, e in comportamenti come l’assunzione di cibo. Altre funzioni del sistema endocannabinoide, essendo coinvolto nella modulazione delle risposte immunitarie, infiammatorie ed endocrine, potrebbero essere correlate alle funzioni endocrine, alle risposte vascolari, alla modulazione del sistema immunitario e alla neuroprotezione. Infine sarebbe in grado anche di esercitare azioni anti-proliferative.
Video il sistema endocannabinoide (di Massimo Mazzucco)
Secondo un recente studio effettuato su topi da laboratorio e pubblicato sulla rivista Neuropharmacology, un team di ricerca del dipartimento di Farmacologia dell’Istituto di Scienze Biologiche dell’Università Federale di Minas Gerais a Belo Horizonte, in Brasile, il sistema endocannabinoide verrebbe attivato dall’esercizio fisico, producendo una riduzione del dolore.
Il fatto che l’antinocicezione (meccanismo fisiologico interno all’organismo in grado di bloccare o attenuare il dolore) fosse indotta dall’esercizio fisico era cosa nota in ambito accademico. Gli scienziati sono però riuscitia spiegare come ciò avvenga, identificando il sistema endocannabinoide come il responsabile di questo meccanismo.
Gli autori hanno scritto che i loro risultati “suggeriscono che il sistema endocannabinoide media l’antinocicezione, indotta dall’esercizio aerobico, a livello periferico e centrale.”
Fonte: International Association for Cannabinoid Medicines