Cilum – origini, legenda e tradizioni
Il Cilum, chiamato anche Chilum, Cylom, Cyloom, Chillum, Chillom o Chiloom è una antenato della pipa moderna, a differenza della pipa ha forma conica e retta, tradizionalmente fatto di argilla, pietra o legno e utilizzato almeno dal XVIII secolo, le sue origini provengono dalla religione indù, in India tradizionalmente era consentito ai soli uomini possedere un Cilum, utilizzato dagli sadhu indiani e dai monaci indù dell’Himalaya per fumare Cannabis, erbe, oppio o hashish (precisamente Charas).
Nelle zone India e Himalaya furono tra i primi a coltivare Cannabis, da cui ricavavano la famosa Charas, varietà di hashish autoctona ricavata raccogliendo la resina delle piante di Cannabis strofinando le mani sull’infiorescenza ancora fresca e raschiando la resina dalla pelle.
Durante la cerimonia le persone che si accingevano ad “appicciarla” erano solite toccarsi la fronte pronunciando le parole “Boom Shankar”, un modo per indicare a Shiva e gli altri di sedersi e fumare insieme.
Secondo la Legenda è stato utilizzato dal dio Shiva sulle montagne dell’Himalaya per unirsi in preghiera con i suoi guerrieri. I sadhu in India lo usano ancora oggi per pregare intorno al fuoco sacro.
Anche in Sud Africa sono stati scoperti resti di Cilum, Secondo Alfred Dunhill, gli africani hanno utilizzato pipe in stile chillum per fumare cannabis e tabacco in seguito. Zucche e Corna venivano spesso impiegate nella costruzione del Cilum. Una delle pipe Africane più famose è una conica in avorio che un tempo apparteneva al re monarca “Waganda”, Mtesa.
Anche i rastafariani sono soliti usare il cilum nei rituali, come ad esempio il 21 Aprile, durante la celebrazione del “Grounation Day”.
Gli Hippies nei loro viaggi degli anni Sessanta riportarono il Cilum in Europa, che divenne poi un oggetto di culto che unì intere generazioni.
